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Storia e arte


Sperlonga è un piccolo centro arroccato, lungo la S. S. Flacca, sullo sperone roccioso proteso a mare del monte Magno. La città deve il suo nome alle grotte naturali - speluncae - che si aprono lungo la costa. E la bellezza del litorale non sfuggì ai romani e in particolare all'imperatore Tiberio, che vi costruì una residenza di vacanze, utilizzando una cavità a livello del mare che è appunto conosciuta come "grotta o antro di Tiberio".

Il Museo Archeologico Nazionale, posto lungo la via Flacca è nato in conseguenza delle scoperte fatte nell'antro di Tiberio ed è meta costante di turisti soprattutto stranieri. Spingendosi più a ritroso nel tempo è stato ritenuto che nel comprensorio di Sperlonga dovesse sorgere la mitica città di Amyclae, forse fondata dai Laconi. Di questo centro, al quale accennano anche scrittori classici non si sa molto. Qualcuno lo colloca subito dopo Terracina, a occidente del Salto di Fondi; qualche altro sulle rive del lago di Fondi e non manca la leggenda che la vuole sprofondata nel laghetto di S. Puoto.La storia di Sperlonga in età medievale fu quella di un piccolo villaggio di pescatori, presto costretti a misurarsi con le insidie che venivano dal mare per le aggressioni saracene.

Nell'illusione di creare un sistema difensivo vennero costruite quattro torri: la torre Centrale, ormai incorporata tra le case del paese; torre del Nibbio; torre Truglia, all'imbocco del porticciolo dei pescatori e la torre Capovento, un tempo visibile dalla Flaccca, fuori del paese, sul suggestivo omonimo strapiombo. Ma tutto fu inutile e il piccolo centro nell' agosto 1534 venne raso al suolo dalle orde del corsaro Khair ad-Din detto il Barbarossa. Di questi eventi rimane la memoria nel nome di Valle dei Corsari, presso la Grotta. A Sperlonga nessuno può contestare il titolo di "perla" della via Flacca: il paese conserva praticamente intatto il suo nucleo originario dal sapore tipicamente mediterraneo, con costruzioni bianche, fughe di piccoli archi tra i ristretti vicoli e di tanto in tanto uno squarcio di mare e di cielo. Il paese ha il suo fulcro nella piazzetta dove il turista ritrova l'atmosfera di un salotto ospitale e da qui partono viuzze e scalette che portano al mare più incontaminato del Lazio.

Oltre alla singolare identità del nucleo abitato, la città offre una suggestione naturalistica, innanzitutto i due laghi, detti anche "gli occhi" di Sperlonga: quello circolare di S. Puoto e il Lago Lungo. Dopo i laghi, le belle spiagge sabbiose: da nord a sud l'ultimo tratto dell'arco costiero lungo circa 10 Km. che parte da Terracina e che qui assume nomi singolari: Fontana, Canzatora, Salette, Bonifica. Al di là del paese si stende la spiaggia di Angolo, con la grotta di Tiberio e, superato il promontorio del Ciannito, che si sporge fino a mare, l'altra spiaggia, di Bazzano. L'ultima è quella delle Bambole, sulla quale si apre l'omonima grotta.

Museo Nazionale Archeologico


Il Museo Archeologico di Sperlonga, costruito in prossimità della villa dell'imperatore Tiberio, contiene le sculture e gli altri oggetti venuti alla luce nel lontano settembre 1957, durante la realizzazione della strada litoranea Flacca. Il complesso architettonico, progettato dall'Ing. Giorgio Zama, inaugurato nel novembre 1963, si trova a circa due Km. dal caratteristico centro tirrenico e a pochi passi dal nostro camping.

La raccolta comprende in gran parte gruppi marmorei di soggetto omerico riferiti a miti legati al nome di Ulisse: il Ratto del Palladio da Troia, l'accecamento del ciclope Polifemo da parte dell'eroe e di alcuni compagni, l'assalto del mostro Scilla alla nave di Ulisse e Ulisse che solleva il cadavere di Achille.

Dunque una vera "Odissea di marmo" che costituisce una delle scoperte archeologiche più sensazionali del secolo.

E' probabile che tutti i gruppi siano opera di tre famosi scultori : Agesandro, Atenadoro e Polidoro, autori anche del celebre Laocoonte Vaticano, come risulta da un'iscrizione con la firma sulla nave assalita da Scilla.

Nel Museo sono esposti altri reperti scultorei, riferibili all'apparato ornamentale della villa, oltre che suppellettili e manufatti che documentano l'ininterrotta continuità di vita del complesso fino all'età tardo-antica.

Sede:Via Flacca, Km. 16,250 tel.0771.548028.